Pensiamo per un momento alla nostra vita e ad una nostra qualsiasi giornata tipo. Ci svegliamo e accendiamo la luce, andiamo in bagno e facciamo una doccia calda, ci asciughiamo i capelli con il phon e andiamo in cucina, dove scaldiamo la nostra colazione con il microonde. Nel frattempo controlliamo il nostro profilo facebook con lo smartphone, mandiamo forse un sms, poi usciamo di corsa in ufficio, dove ci attende una giornata pesante tra pc, stampanti, connessioni wi-fi, telefonate, ecc…
La sera, una volta a casa, ci mettiamo comodi sul divano, tv accesa e tablet sulle ginocchia, per navigare un po’ e – perché no? – fare un po’ di shopping on-line. Poi andiamo a letto, impostiamo la sveglia sul cellulare e lo posiamo sopra il comodino. E chi ha la radiosveglia? Bè, quella è già impostata, ma lo smartphone lo teniamo sempre accanto, non si sa mai: magari qualcuno potrebbe telefonare nel cuore della notte per un’emergenza…
Ebbene, se potessimo colorare di vernice tutte le onde elettromagnetiche che accompagnano la nostra esistenza nel corso della giornata… avremmo un mondo variopinto di tinte fluorescenti, da fare male agli occhi!
L’artista Nickolay Lamm (lo stesso che qualche tempo fa ha creato la barbie con il corpo da teenager americana) ha cercato di immaginare come sarebbe una città se si potessero vedere ad occhio nudo le onde radio dei cellulari. Ecco una delle immagini che mostrano cosa potremmo osservare:
Che cosa sono le onde elettromagnetiche
Il Ministero dell’Ambiente definisce l’inquinamento elettromagnetico come quell’insieme di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (onde) artificiali di frequenza più o meno alta, generati dai sistemi sempre più sviluppati delle telecomunicazioni, ma anche dalla stessa intensificazione della semplice rete elettrica, ovvero quella che fa funzionare tutti quegli apparati tecnologici che migliorano (apparentemente?) la vita umana: non solo quindi i cellulari, ma anche tutti i grandi e piccoli elettrodomestici.
L’inquinamento elettromagnetico è generato da campi che si dividono in due grandi categorie, determinate in base alla cosiddetta “frequenza”, che si misura in Hertz (Hz):
- i campi a bassa frequenza vanno da 0 Hz a 10 kHz
- i campi ad alta frequenza vanno da 10 kHz a 300 GHz, e sono quelli generati dagli impianti radio-TV, internet e dalla telefonia mobile
Come si può quindi immaginare, ogni giorno, e in ogni momento della nostra vita, siamo continuamente esposti a onde elettromagnetiche di diversa frequenza che attraversano il nostro corpo, e sono oggetto di controllo e interesse da parte di ricercatori ed enti competenti che monitorano i loro effetti sulla popolazione e stanno studiando tecnologie sempre più avanzate per ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’elettrosmog.
Gli effetti dell’elettrosmog sull’organismo umano
Molti studi scientifici sono attualmente in corso e negli ultimi anni anche i media si sono occupati in svariate occasioni dei danni provocati dalle radiazioni elettromagnetiche sull’uomo.
Le ricerche fino ad ora effettuate hanno comunque rilevato risultati preoccupanti. L’esposizione prolungata ai campi elettrici, soprattutto a quelli ad alta frequenza, può causare molti disturbi, che possiamo riassumere in questo elenco:
- stanchezza cronica
- insonnia,
- disturbi digestivi,
- irritabilità,
- difficoltà di concentrazione,
- cefalea,
- depressione,
- disturbi immunologici,
- disturbi riproduttivi,
- interferenze con lo sviluppo fetale
- cancro
In effetti, in molti ricorderanno le vicende che misero sotto accusa i ripetitori di Radio Vaticana, oppure i servizi più recenti in tv delle Iene, che hanno trattato il problema delle onde dei telefonini collegate ai tumori…
Video: intervista ad un malato di tumore a causa dei cellulari
Come proteggersi dall’elettrosmog: qualche semplice consiglio
Per difendersi dalle onde elettromagnetiche che ogni giorno attraversano i nostri corpi, vi sono alcuni facili accorgimenti alla portata di tutti. Ecco una breve lista delle cose da fare:
- usare SEMPRE l’auricolare quando si parla al cellulare
- eliminare gli elettrodomestici inutili dalle case, soprattutto dalla camera da letto
- spegnere tutte le connessione wi-fi quando non si utilizzano (soprattutto di notte)
- usare una sveglia a batterie (non una radiosveglia e tantomeno il cellulare!)
- non lasciare il cellulare – né acceso né spento – sul comodino durante la notte (per ridurre al minimo le onde radio infatti si dovrebbe togliere la batteria!)
- munirsi di dispositivi specifici: esistono appositi disgiuntori da collegare alla corrente che la bloccano quando tutti gli apparecchi ad esso collegati sono spenti (come ad esempio le lampade della camera da letto) ma collegati alla presa elettrica. Oppure esistono dei dispositivi medici, come i materassi biomagnetici, che facendo da schermatura alle onde nocive, facilitano il sonno e impediscono l’assorbimento di elettrosmog durante la notte…
Queste piccole misure si possono adottare senza troppi sacrifici e allarmismi. Giusto come semplice prevenzione da possibili disturbi causati dal sempre più incalzante inquinamento elettromagnetico.
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